Dopo anni di liti, discussioni e intese separate, ecco arrivare finalmente, salutata con soddisfazione anche dallo stesso premier Enrico Letta, la stipula di una intesa tra Confindustria e le principali sigle sindacali – Cgil, Cisl e Uil – che d’ ora in avanti dovranno attenersi a regole condivise per la rappresentanza sindacale e l’ applicazione delle norme dei contratti firmati.
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D’ ora in avanti, dunque, in sede di trattative, si dovrà tenere conto delle deleghe sindacali che il datore di lavoro, su richiesta del lavoratore stesso, comunica di volta in volta all’ INPS, per una loro ufficiale certificazione.
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In più, per stabilire il peso delle sigle sindacali avranno importanza anche i voti raccolti da ogni singola organizzazione sindacale nell’elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu), così che, a conti fatti, numero degli iscritti e voto andranno a pesare, ciascuno, per il 50% del totale: e sia nel settore pubblico che nel settore privato.
Novità, infine, anche per i contratti collettivi nazionali: saranno infatti validi ed esigibili soltanto quelli sottoscritti dal 50% più 1 delle organizzazioni sindacali, mentre al tavolo delle trattative saranno d’ ora in avanti ammessi solo i sindacati che hanno almeno il 5% della rappresentanza totale dei lavoratori.