L’8 luglio Alexis Tsipras si è presentato al Parlamento Europeo per parlare delle scelte effettuate dalla Grecia alle urne. Il leader greco esce vittorioso da questo referendum che di fatto a livello politico ha legittimato la sua leadership. Quali sono i tratti salienti del suo discorso?
Molti i tratti interessanti del discorso di Tsipras al Parlamento Europeo dopo il risultato del referendum. La prima cosa che dobbiamo sottolineare è la volontà del leader greco di non creare una frattura con l’Europa.
> Cosa dice la lettera di Tsipras all’Europa
In effetti quello che il governo di Tsipras ha chiesto alla nazione non è di accettare o di rifiutare i valori comuni con il resto d’Europa ma di accettare o rifiutare il sistema di aiuti internazionali. Per cui come il popolo greco rispetta l’UE il premier greco chiede reciprocità alle istituzioni comunitarie dicendo:
La scelta coraggiosa del popolo greco non è una scelta di rottura con l’Europa, è la scelta di tornare a valori comuni come democrazia, solidarietà, rispetto reciproco e uguaglianza. Il messaggio uscito dal referendum è chiarissimo: l’Europa, la nostra struttura comune, o sarà democratica o avrà serie difficoltà a sopravvivere in queste circostanze difficili. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo.
Poi naturalmente parla delle banche e del fatto che potrebbero anzi saranno con certezze le uniche destinatarie dei fondi comunitari. Le sue parole sono chiarissime a riguardo:
I fondi che sono stati stanziati non sono mai arrivati al popolo greco. Sono stati stanziati per salvare le banche greche ed europee ma non sono mai arrivati al popolo greco.
E quindi arriva anche la proposta della Grecia che ritiene la lotta alla disoccupazione il primo obiettivo del suo Paese:
La nostra proposta comprende la richiesta di un impegno immediato a lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessarie. Oggi invieremo la nostra richiesta al Fondo salvastati europeo (Esm). La proposta del governo greco per la ristrutturazione del debito non ha l’obiettivo di gravare ancora di più sui contribuenti europei.