Una recente analisi condotta dal Cer – Confcommercio e intitolata “L’ Italia arretra” ha indagato il costo sostenuto dalle famiglie italiane per far fronte all’ imponente crisi economica mondiale che anche il nostro Paese sta attraversando.
> Per uscire dalla crisi sono necessarie politiche nuove
Se, infatti, nel 2009 queste ultime erano ancora capaci di assecondare i colpi della recessione, oggi ogni nucleo familiare deve fare i conti con una riduzione del proprio potere d’ acquisto pari a oltre 3.400 euro l’ anno. Una flessione generale che negli ultimi settanta anni di vita della Repubblica italiana non si era più verificata, affermano gli autori dello studio.
> Il ritardo nelle infrastrutture è costato 24 miliardi di PIL
La caduta dei redditi delle famiglie, infatti, è stata tale che per ritornare ai livelli di benessere esistenti prima della crisi sarà necessario, a livello di previsioni di crescita del potere di acquisto, aspettare fino al 2036.
A generare questo tragico stato di cose ha contributo anche il cedimento contemporaneo di più fattori che negli anni avevano rappresentato i pilastri dell’ economia italiana, come la riduzione degli investimenti nelle costruzioni e nelle infrastrutture e il drastico calo della produzione industriale – in flessione ormai del 4% nel primo trimestre del 2013.
Senza contare, infine, l’ aumento continuo della pressione fiscale, che per le aziende italiane ha raggiunto un peso ormai quasi insostenibile.