Mentre in Europa si respira già l’aria più lieve della ripresa economica, l’Italia sembra ancora poco interessata da questo processo di timida crescita internazionale, dal momento che i dati che vengono desunti dalla situazione del Paese reale sembrano portare in tutt’altra direzione. E proprio sulla base di questo motivo l’attenzione degli osservatori internazionali dell’Eurozona è concentrata sulla situazione del debito pubblico italiano, che ogni giorno diventa sempre più ingente.
> Aumenta il fabbisogno dello Stato italiano ad agosto 2013
Gli osservatori UE temono infatti che l’Italia possa tornare a soffrire per il rischio di deficit, dal momento che il recente aumento del fabbisogno dello Stato ha messo a dura prova il rapporto debito – PIL, che in questo momento sarebbe già superiore al 3%. Mettono così in guardia l’Italia dall’impegnare altre risorse.
> La BCE mette in guardia l’Italia sui rischi relativi al deficit
E proprio sulla scia di questa questione gli analisti di Bankitalia hanno confermato oggi, pubblicando il supplemento al bollettino statistico di finanza pubblica, che nel corso del 2013 il debito italiano è cresciuto di 84,2 miliardi di euro, a causa dei seguenti elementi:
- l’aumento del fabbisogno delle amministrazioni pubbliche – 50 miliardi di euro
- l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro – 33,8 miliardi di euro
- il sostegno ai paesi in difficoltà dell’area euro – 8,7 miliardi di euro.
Stando agli ultimi conti ufficiali, dunque, nel mese di luglio 2013 il debito pubblico italiano ha toccato quota 2.072,9 miliardi di euro, subendo un leggero calo di appena 2,3 miliardi rispetto al mese precedente. Una debole flessione congiunturale, tuttavia, che come abbiamo visto non ha dato frutti positivi a livello tendenziale, in cui si registra comunque un incremento.