Per Matteo Renzi il primo Consiglio dei Ministri, non contando quello del suo insediamento, è stato piuttosto turbolento, ma ha comunque portato un primo risultato, ovvero l’approvazione del Decreto Salva Roma dopo l’acceso scambio di messaggi avvenuto nei giorni scorsi tra il neo Primo Ministri e il Sindaco di Roma Ignazio Marino.
Il Decreto, infatti, era sull’orlo di saltare e di mettere Roma a forte rischio di default. La Capitale, infatti, ha un enorme buco di bilancio che, se non risanato almeno in parte, potrebbe portare al collasso della città.
Marino ha fatto di tutto pur di evitare che questo accadesse e, in extremis, il decreto è stato approvato.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri prevede che nei prossimi mesi arriveranno nelle casse dell’amministrazione capitolina 590 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per colmare il buco economico e per la gestione della raccolta differenziata nel triennio 2014-2016, in sostanza la stessa cifra che era stata prevista dal testo approvato dalla precedente legislatura.
Questi soldi, però, come ha tenuto a precisare Graziano Delrio, il sottosegretario all’economia, arriveranno al Comune di Roma attraverso altre modalità, ovvero saranno anticipati dal Commissario straordinario del Governo per il Comune di Roma.
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La cifra in questione dovrà essere restituita secondo un preciso piano di rientro triennale, strutturato secondo le linee guida del Governo: applicare disposizioni vincoli in materia di acquisto di beni e servizi e di assunzione di personale, adottare modelli innovativi per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, di raccolta dei rifiuti, dismissione delle quote del patrimonio immobiliare e delle società partecipate che non abbiano un espresso fine di servizio pubblico.