Sono più di 9 milioni le persone che in Italia “soffrono” per problemi legati al lavoro. Lo rileva, infatti, una indagine recentemente compiuta da una delle associazioni aderenti alla Cgil. Nel primo trimestre del 2013, cioè, il numero degli italiani in qualche modo colpiti dal problema del disagio occupazionale è arrivato a superare i 9 milioni. Tra questi sono comprese diverse tipologie di lavoratori:
>Le misure per le pubbliche amministrazioni approvate dal Governo
- disoccupati
- cassa integrati
- precari
- lavoratori part – time non volontari
- scoraggiati nella ricerca di un lavoro.
>I sindacati contro il decreto sui precari della Pubblica Amministrazione
Il rapporto della Cgil intitolato “Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia” ha infatti rilevato come nell’ultimo anno si sia avuto un incremento complessivo di queste tipologie di persone pari al 10,1%, mentre se si raffrontano i dati odierni con quelli pre – crisi, cioè con l’ anno 2007, le percentuali sono decisamente superiori e raggiungono il 60,9%, con un incremento totale di oltre 3 milioni e mezzo di persone.
Scendendo più nello specifico, inoltre, nel rapporto si registra che i lavoratori scoraggiati, cassa integrati e disoccupati sono circa 5 milioni e 4 mila persone, mentre quelli afferenti alle altre tipologie sono 4 milioni e 113 mila unità.
La sintesi di questa ricerca è dunque il fatto che il mercato del lavoro italiano appare in progressivo logoramento, messo in crisi da problemi come quello della precarietà e della disoccupazione di lunga durata.