Matteo Renzi è atteso al varco, da più parti del mondo. Più organi, più enti, più comunità, più partiti. Detrattori e sostenitori hanno gli occhi puntati su di lui. C’è chi, come il Fondo Monetario italiano, per il momento si ritiene soddisfatto del lavoro fatto sino ad oggi dal Premier. C’è tuttavia la consapevolezza che c’è molta strada da fare.
‘Abbiamo ascoltato attentamente” quanto affermato dal premier Matteo Renzi e ”diamo il benvenuto ad alcune delle misure che ha toccato nel suo intervento in Parlamento”. Lo afferma il portavoce del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Gerry Rice.
A chi gli chiedeva un commento sulla proposta del governo di ridurre le tasse sul lavoro e il cuneo fiscale, Rice si e’ limitato a dire che il Fmi plaude a molte delle misure di cui Renzi ha parlato: ”portano avanti le proposte scaturite nelle discussioni con l’Italia”. E l’attuazione di queste riforme e’ cruciale per far tornare l’Italia alla crescita.
L’elevato tasso di disoccupazione in Italia e’ un nodo pressante: la riforma del mercato del lavoro e’ “chiave”. L’attuazione delle riforme e’ la chiave per la sostenibilita’ e la crescita dell’Italia, afferma il portavoce del Fmi.
Pier Carlo Padoan ”era molto rispettato quando era al Fmi”. Dice Ruice rispondendo a chi gli chiedeva un commento sul nuovo ministro dell’Economia. Padoan prima dell’Ocse era al Fmi, da dove proviene anche Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review.
La ripresa nell’area euro e’ ”reale ma debole e servono ulteriori azioni per rafforzare la crescita e la creazione di lavoro”. Lo afferma Reza Moghadam, numero uno del Dipartimento Europeo del Fondo Monetario Internazionale (Fmi).