Anche il Governo portoghese sembra soffrire della morsa dell’ austerity. La compagine governativa del Paese mostra oggi, infatti, pesanti scricchiolii che hanno già dato luogo ai primi cedimenti.
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Quella che si sta verificando nell’ esecutivo di Lisbona sembra potersi definire come una vera e propria ecatombe di Ministri. Dopo le dimissioni del Ministro delle finanze Victor Gaspar, e quelle del ministro degli esteri, Paolo Portas, tuttavia respinte, la stampa nazionale ha dato la notizia che altri due membri starebbero per abbandonare l’ esecutivo.
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Si tratterebbe, nello specifico, del ministro dell’ agricoltura Asuncao Cristas, e del titolare del ministero del welfare Pedro Mota Soares, che si fanno interpreti dei malumori che ormai da due anni circolano nel Paese.
Il Portogallo infatti è sostenuto oggi da un piano di aiuti forniti dall’ Unione Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea da 78 miliardi di euro e al tempo stesso, al pari di Irlanda, Spagna, Grecia e Italia è stato costretto a varare dei severi piani di austerity.
La recessione, tuttavia, non si è fatta attendere e mentre i conti pubblici hanno ritrovato almeno un po’ di salute, con il rapporto deficit – PIL che è sceso dal oltre il 10% al 6,4%, la disoccupazione è salita al 17,5%.