Erg stupisce in positivo gli analisti. Il risultato principale, il releverage, è stato raggiunto in virtù dell’acquisizione delle attività idroelettriche di E.On in Italia, ma anche dei risultati operativi del secondo trimestre che sono stati superiori alle aspettative degli esperti.
Così, la società ha aggiornato la guidance 2015 e ha annunciato la presentazione di un nuovo piano industriale in autunno, prossimo catalizzatore per il titolo in borsa. Le banche d’affari hanno pertanto confermato il rating buy sull’azione, ad eccezione di Mediobanca Securities.
Il fattore principale dell’apprezzamento è l’acquisto delle attività idroelettriche (527Mw) di E.On in Italia per 0,95 miliardi. L’operazione sarà chiusa entro fine anno. “L’acquisizione sarà effettuata a un multiplo di 1,8 volte il rapporto enterprise value/Megawatt”, precisano gli analisti di Kepler Cheuvreux (rating buy, prezzo obiettivo a 14,60 euro), “un po’ meglio di quanto ci aspettassimo (1,9 volte, ndr) e a 8,7 volte il rapporto enterprise value/ebitda”.
Le aspettative di produzione della società (1,4TWh) sono però superiori alle stime degli esperti (1,3TWh), così come la previsione di ebitda: 110 milioni contro i 100 della banca d’affari. “L’impatto per il 2016, secondo i nostri calcoli, potrebbe essere un aumento del 29% del margine operativo lordo, del 23% dell’utile per azione, con rapporto debito netto/ ebitda che dovrebbe passare da 1,2 volte a 2,8. La logica, in definitiva, è la diversificazione tecnologica e vediamo positivamente questo deal tanto atteso”, hanno dichiarato gli esperti.
“Anche se l’acquisizione sembra costosa”, commentano gli analisti di Citigroup (rating buy, target price a 13 euro) “il deal migliorerà l’efficienza finanziaria di Erg permettendo al gruppo di diversificarsi e di ampliare il proprio portafoglio di attività”. Anche secondo Citigroup, infatti, il beneficio dell’operazione sull’utile per azione potrebbe essere di oltre il 20%, ipotizzando un ammortamento del 100% del prezzo di acquisto. Tra l’altro, precisano da Citi, “il deal non limita il potenziale di espansione del gruppo e di un’ulteriore crescita dell’utile per azione”.