Cambia il mercato del lavoro italiano e cambiano le professioni che gli italiani si predispongono a svolgere. Dall’ultimo rapporto stilato sull’argomento da Coldiretti, la situazione del nostro paese dal punto di vista professione è in costante cambiamento e gli attuali orientamenti che si riscontrano nelle generazioni più giovani potrebbero portare ad una modifica radicale dei profili professionali più diffusi in Italia.
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La crisi, infatti, sta ridisegnando i progetti e le aspettative dei giovani, che negli ultimi tempi si iscrivono sempre meno ad istituti di tipo tecnico, perché non aspirano più ad un posto in fabbrica o nell’industria. I giovani italiani, invece, sembrano preferire di gran lunga l’enogastronomia, e dunque intraprendono in maggior numero scuole ed istituti professionali ad indirizzo turistico – alberghiero.
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Un tale fenomeno, se proiettato negli anni a venire, potrebbe ridisegnare completamente la geografia del lavoro italiano, facendo diminuire il numero delle fabbriche presenti sul territorio e facendo invece aumentare il numero di quelle attività che sono connesse con l’erogazione di servizi di diverso genere.
In Italia è dunque in atto un vero e proprio boom di iscrizioni alle scuole turistiche e di agraria, che quest’anno hanno potuto contare su un totale di oltre 60 mila iscrizioni – più di 45 mila per il settore alberghiero e circa 13 mila per le agrarie, contro le 21 mila iscrizioni raccolte dagli istituti tecnici.
Recenti sondaggi inoltre dimostrano che il 54% dei giovani preferirebbe aprire un agriturismo piuttosto che svolgere un altro lavoro all’interno di una multinazionale o di una banca.