Cipro doveva essere salvata in qualche modo perché in un momento di crisi del debito come quello che sta interessando da diversi mesi il Vecchio Continente, perdere anche soltanto una pedina dello scacchiere europeo, può incrinare l’equilibrio dell’UE nella sua interezza.
Il caso di Cipro, però, è emblematico, visto che le conseguenze del suo bailout hanno un effetto immediato su diversi paesi e sul mercato valutario. Per esempio chiude in rosso Milano ma non si parla di contagio, eppure, l’effetto di Cipro sul mercato valutario è indiscutibile.
Nel prendere in considerazione tutti questi elementi si scopre anche che ci potrebbe essere un’alternativa a tutta questa situazione ma la discussione è ancora aperta all’interno del governo cipriota. L’alternativa è proprio nella doppia tassazione, più piccola per i piccoli risparmiatori e più elevata per i grandi risparmiatori. Se fosse accettata questa visione, probabilmente, si potrebbe arginare la corsa agli sportelli bancari.
La Germania, intanto, dice la Reuters, caldeggia un cambiamento di programma. Secondo il portavoce della Merkel, il governo tedesco è convinto che per salvare Cipro sia necessario l’intervento di tutti, banche, correnti e proprietari ma il “come” deve essere definito dal governo dell’isola. Insomma si può cambiare programma ma l’ultima parola spetta a chi ha il polso della situazione.