Il mondo della finanza fa quotidianamente uso di valutazioni che misurano la capacità di credito delle società e delle banche, la probabilità di default o la capacità di sopportare eventi in condizioni di stress. Si tratta dei rating, ovvero dei giudizi sull’affidabilità creditizia, che vengono emesse dalle specifiche agenzie rating.
> Per Fitch l’outlook italiano rimane negativo
A livello mondiale esistono alcune agenzie di rating particolarmente note e famose nel mondo della finanza. Tra queste una è costituita da Fitch Ratings, una agenzia internazionale fondata nel 1913 a New York da John Knowles Fitch, che dispone oggi di due quartieri generali, uno a New York e uno a Londra.
Fitch Ratings è la più piccola delle tre più grandi agenzie di rating a livello mondiale, dal momento che detiene una quota di mercato pari al 16 per cento, mentre Moody’s detiene il 40 per cento e Standard & Poor’s possiede il restante 39 per cento. Fino al 2003 queste agenzie di rating erano le uniche tre società di valutazione riconosciute dal Nationally Recognized Statistical Rating Organization – NRSRO degli Stati Uniti. Di norma le valutazioni di Fitch vengono utilizzate quando quelle emesse dalle due altre agenzie sono per lo più simili e allora i giudizi di quest’ultima fungono da ago della bilancia.
> Il giudizio di Fitch sull’outlook negativo dell’Italia
I giudizi di Fitch Ratings vengono basati su una scala standardizzata di valutazione della capacità di credito, divisa tra rating di luogo termine e rating di breve termine. Il giudizio di sintesi serve a valutare sia il grado di affidabilità dell’impresa dal punto di vista dei titoli obbligazionari, sia le imprese dal punto di vista del loro rischio finanziario. Questo giudizio prende in considerazione la capacità di credito che indica se l’obbligazione o gli altri strumenti finanziari verrà ripagata secondo i termini contrattuali.