Comincia piano piano a prendere forma la nuova tassazione immobiliare per il 2016. Si parla di come tassare le abitazioni principali, cosa fare con le seconde case e come gestire il gettito fiscale per le amministrazioni locali. Vediamo insieme i punti fermi di questa piccola rivoluzione.
Ogni governo gioca la sua credibilità sulla gestione del sistema di tassazione. Il governo italiano, in questo momento, sta operando in modo deciso sulla tassazione immobiliare. Un punto fermo confermato sembra essere l’abolizione del pagamento dell’IMU sull’abitazione principale, ovvero sulla casa dove si vive abitualmente, dove si ha la residenza, pertinenze incluse.
> Abolizione TASI seconda casa, quando è possibile?
Nel 2016 le abitazioni principali saranno esenti anche dal pagamento della TASI, ovvero della tassa sui servizi indivisibili. C’è però da specificare che se i componenti di uno stesso nucleo famigliare vivono in immobili diversi ma ubicati nello stesso comune, l’esenzione sarà valida soltanto per un’unità abitativa. Se invece gli immobili si trovano in due diversi comuni, entrambi i fabbricati non pagheranno l’IMU.
Le case di lusso che appartengono alle categorie catastali A1, A8 e A9 continueranno a pagare sia l’imposta municipale unica si la Tasi ma la somma di entrambe le gabelle non dovrà superare il 6 per mille. A partire dal 2016 è stata infine cancella l’IMU sui terreni agricoli e sugli imbullonati, vale a dire i macchinar ancorati a terra. Se non ci fossero altre novità, si dovrebbe continuare invece a pagare l’IMU sugli immobili invenduti applicando un’aliquota agevolata che potrà essere al massimo dell’1 per mille.
Cambia anche la TASI sugli immobili in affitto: l’inquilino che ha la residenza nella casa affittata sarà esente dal pagamento mentre il proprietario dovrà continuare a pagare una quota variabile tra il 70% e il 90%. L’IMU sulla seconda casa si dovrebbe continuare a pagare salvo che sia approvato l’emendamento che abolisce la tassa per gli immobili dati in usufrutto ai figli.