In un periodo di forte crisi è normale che i clienti delle assicurazioni siano sempre alla ricerca di strumenti per risparmiare sulla polizza. Al di là delle comparazioni che possono essere fatte anche tramite internet, esiste adesso una banca dati che riduce le frodi e combatte il caro assicurazioni.
Oggi, chi sta per contrarre un’assicurazione per il proprio veicolo deve sapere che può incorrere in prezzi anche molto elevati sulla base della residenza indicata, dell’età e del sesso. Le donne giovani che abitano al sud Italia, tanto per intenderci, hanno il premio più elevato. In realtà il caro polizza dipende anche dall’incremento del numero di frodi e per combattere queste ultime è stato necessario un intervento centralizzato.
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In primo luogo sono stati messi a punto dei dispositivi che riescono a scovare anche in mezzo al traffico, attraverso il riconoscimento del numero di targa, i veicoli che viaggiano senza polizza. In secondo luogo sono aumentati i controlli su strada da parte delle forze dell’ordine. In terzo luogo, a livello informativo è stato inserito online dall’Ivass l’elenco delle compagnie assicurative truffaldine ed è stata prevista l’iscrizione di una banca dati contro le frodi assicurative.
Pagare di più non piace agli automobilisti che, grazie alla riforma, per fortuna, possono chiedere ed ottenere dalla propria o da altre compagnie, la sottoscrizione di una polizza con i requisiti minimi. Ma se poi ad assicurarsi sono dei truffatori che autodichiarano il falso? In quel caso interviene la nuova banca dai che sarà gestita dall’Ivass ed ha ottenuto il placet del Garante per la Privacy.
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Le compagnie assicurative, a partire da questa banca dati, potranno consultare i dati relativi ai sinistri precedenti di un soggetto, cercando di scovare anomalie e truffe prima di passare alla liquidazione del sinistro. La raccolta dei dati per ogni incidente è anomalo ma è un utile strumento contro le frodi. L’Autorità garante, però, ha fatto sapere che i dati dovranno essere raccolti soltanto per le finalità indicate. Dopo 5 anni i dati sono archiviati e a quel punto possono essere usati soltanto a livello statistico.