La crisi della Siria e gli effetti negativi sull’ aumento dei prezzi dei carburanti in Italia
La crisi siriana continua a colpire ancora le lancette del caro carburanti. Nonostante, infatti, il prezzo del petrolio abbia cominciato a scendere sui mercati internazionali, a causa del generale allentamento temporaneo della tensione in merito alla possibilità di un attacco della Siria, il costo al litro della benzina verde, del gasolio e del gpl continua ad essere ritoccato a rialzo.
> La crisi siriana incide sul prezzo della benzina
I rialzi dei prezzi del fine settimana
E’ quello che è successo, infatti, lo scorso fine settimana nei distributori che sventolano bandiere Eni, Ip, Q8 e TotalErg. La benzina verde, dunque, negli ultimi giorni ha superato gli 1,88 euro al litro, mentre il diesel la cifra di 1,77 euro al litro.
> Benzina KO per colpa della Siria
Questa volta gli aumenti hanno incrociato i portafogli degli automobilisti proprio nel corso del weekend, quando Eni ha deciso di ritoccare a rialzo il costo della benzina di circa 0,8 centesimi al litro, seguita subito a ruota dalle altre maggiori sigle.
Previsioni dei prezzi e prezzi medi nazionali
A questo punto, tuttavia, si apre una possibilità duplice: quella di una continua salita o quella di una repentina discesa dei prezzi, che andranno costantemente monitorati. Sarà forse l’ andamento futuro dei mercati a decretare una nuova inversione di tendenza e di rotta.
Le medie nazionali di benzina e diesel sono oggi 1,847 euro al litro e 1,750 euro al litro litro, con il gpl che segue a 0,814.