L’industria manifatturiera della Cina si è indebolita per il quinto mese consecutivo, secondo una misura preliminare che si riferisce a marzo pubblicata oggi. Cresce quindi la preoccupazione della nazione di mancare l’obiettivo di crescita del 7,5% per quest’anno.
L’indice di HSBC Holdings e Markit Economics è sceso a 48,1 da 48,7. Numeri superiori a 50 indicano l’espansione.
I leader politici cinesi devono affrontare un atto di equilibrio nell’espansione del credito che è alimentato dal rischio di prestiti non rimborsati, mentre si cerca di scongiurare una crisi economica che aumenterebbe le probabilità di un incremento della disoccupazione.
► Il rallentamento della Cina e gli obiettivi
Il Pmi è diventato sempre di più un barometro dell’economia cinese per gli investitori globali. Un vantaggio è che è uno dei primi dati di ogni mese, mentre i rapporti governativi sul commercio, la produzione industriale e le vendite al dettaglio in genere vengono rilasciati alcune settimane più tardi.
Il ministro delle Finanze Lou Jiwei ha affermato che la Cina non userà uno stimolo fiscale su larga scala per stimolare gli investimenti e si concentrerà sulla qualità della crescita. La nazione metterà più attenzione sull’ambiente.
La relazione di oggi dà qualche indicazione di quanto il rallentamento nei primi due mesi dell’anno si è esteso a marzo. Gli economisti all’inizio di questo mese hanno tagliato le proiezioni di crescita della Cina dopo che gli investimenti di capitale fisso sono aumentati al ritmo più lento da gennaio-febbraio del 2001. La produzione industriale e le esportazioni sono diminuite al livello più alto dal 2009.
La Cina garantisce azioni rapide come l’accelerazione dei progetti di investimento programmati per stabilizzare la crescita nel breve termine che dovrebbe essere accoppiato alle riforme per promuovere gli investimenti privati e guidare la crescita nel medio termine.