Il premier giapponese Shinzo Abe ha scelto di rialzare la tassa sui consumi all’8% a partire da aprile 2014. Si tratta dunque di un innalzamento di tre punti rispetto al 5% odierno. Innalzamento che segue le scadenze statuite dalla legge approvata nel 2012 sul primo riequilibrio dei conti pubblici, che prevede poi l’aliquota al 10% a ottobre 2015.
Ad annunciare il provvedimento è stato lo stesso Abe nel corso di una riunione del Partito liberaldemocratico.
Il premier del Paese del Sol Levante ha dichiarato che ha deciso di aumentare l’imposta suiconsumo all’8%, dal 5%, a partire dal 1 aprile per completare una prassi di analisi di indicatori e dati economici che di fatto è terminata il 1 ottobre con la diffusione del Tankan, il rapporto trimestrale della Bank of Japan che fotografa stato dell’economia e fiducia delle grandi imprese.
Una soluzione necessaria per mantenere la sostenibilità del sistema di sicurezza sociale alle generazioni future e la fiducia nelle finanze pubbliche giapponesi su scala internazionale, dal momento che il debito pubblico schizzato ben oltre il 200% del Prodotto interno lordo, al livello più alto tra i Paesi industrializzati.
Il premier, che nel pomeriggio ha deciso di tenere una conferenza stampa, ha anche ricordato la messa a punto di un pacchetto di stimoli economici che ha lo scopo di limitare l’impatto degli effetti della manovra sull’economia, tornata verso la crescita in virtù della cosiddetta Abenomics, la ricetta promossa da Abe perportare il Paese fuori da quasi 20 anni di deflazione.
La dimensione delle misure di stimolo, così come progettato dal governo, dovrebbe essere di 6 mila miliardi di yen (circa 45 miliardi di euro), di cui 1.000 miliardi destinati a tagli fiscali per aiutare gli investimenti aziendali.