Il calo dei contratti di lavoro a tempo indeterminato
Gli ultimi dati Istat hanno presentato una nuova composizione del mercato del lavoro italiano. All’ interno del panorama italiano, infatti, sono sempre meno i lavoratori che sono inquadrati attraverso un contratto di lavoro indeterminato a tempo pieno, il cosiddetto standard.
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L’ aumento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato part time
Questi ultimi secondo l’ Istat rappresentano solo il 53,6% del totale dei lavoratori italiani, mentre sempre più spesso si fanno strada altre forme di inquadramento. Fra queste, ad esempio, diventa sempre più comune, anche all’ interno delle amministrazioni di stampo pubblico, l’ inquadramento definito come “parzialmente standard”, ovvero un contratto a tempo indeterminato in cui è previsto un orario da part – time.
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L’ aumento delle nuove tipologie contrattuali non standard
Aumentano, dunque, forme di lavoro non standard, e l’ Istat prevede che in breve tempo le nuove modalità di collaborazione e di lavoro autonomo, che oggi si affiancano ai contratti di stampo più tradizionale, presto possano superare il 50% del totale.
A partire dal 2005, infatti, queste forme di contratto a tempo indeterminato hanno cominciato a diminuire, passando da una percentuale del 57% all’ attuale 53,6%.
Il numero degli occupati italiani
Gli occupati attualmente in Italia – a luglio 2013, sempre su dati Istat – costituiscono il 55,9% della popolazione, cioè tradotto in numeri 22 milioni 509 mila unità, in calo su base annua e congiunturale. Dalle ultime rilevazioni Istat risulta però in aumento la disoccupazione giovanile, anche se si mantiene stabile quella generale.