Le partite IVA sono finite nel mirino del fisco e per evitare che ci siano troppi evasori si è deciso di istituzionalizzare l’uso dei pagamenti elettronici e di stabilire per legge che chi ha una partita IVA, per i suoi clienti, deve anche abilitare il pagamento tramite POS. Sull’argomento è intervenuta di recente l’ABI chiedendo maggiore vigilanza e incentivi economici.
Gli esercenti commerciali, i professionisti e i commercianti sono adesso obbligati ad avere il POS per effettuare i pagamenti e l’adeguamento alla normativa continua e fa discutere per via del fatto che i costi legati a questo strumento di pagamento elettronico potrebbero non essere ammortizzati dagli incassi della partita IVA.
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Proprio per questo l’Associazione Bancaria Italiana, l’ABI, ha chiesto degli incentivi per le partite IVA che offrono già tale servizio. Pur dichiarandosi assolutamente favorevole all’introduzione del pagamento elettronico, l’Associazione Bancaria chiede anche che sul servizio ci sia maggiore vigilanza e siano inoltre definiti degli incentivi economici per chi, nella pratica, limita l’uso dei contanti.
Rispetto alla vigilanza, il vicedirettore dell’ABI, sentito durante un’audizione presso le Commissioni finanze e attività produttive della Camera, ha spiegato che il quadro di norme introdotte è sufficiente ma bisogna garantirne anche il rispetto monitorando gli effetti delle disposizioni normative in vigore.
Secondo il vicedirettore dell’ABI sono necessari anche degli incentivi fiscali per l’uso dei POS sia per chi è titolare di carte di pagamento, sia per chi, come gli esercenti, consente di usarle limitando la circolazione dei contanti. Le sue parole sono perentorie:
“Potrebbero essere utili delle forme di detrazione fiscale a fronte di documentate spese con strumenti di pagamento diversi dal contante o la riduzione dell’imposta di bollo sull’estratto conto della carta.”.