L’India ha deciso di non avere più rapporti con Finmeccanica. Questo per l’azienda italiana significherebbe una perdita di più di 6 miliardi di dollari.
Il ministero della Difesa di New Delhi, che già lo scorso anno ha soppresso una commessa da 560 milioni di euro per dodici elicotteri a causa dell’inchiesta giudiziaria aperta in Italia su Finmeccanica per corruzione internazionale, viene ripresa dall’agenzia Reuters che riporta di fonti governative indiane. «Quando la procedura di gara deve ancora cominciare, alle società del gruppo Finmeccanica non dovranno essere dati documenti relativi alla gara che servono per presentare offerte» riferisce la fonte.
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Finmeccanica sarà quindi esclusa dalle nuove gare per appalti militari del governo indiano, uno dei maggiori acquisitori mondiali in questo settore. Un danno gigantesco per il gruppo (che non commenta le «varie e contrastanti indiscrezioni della stampa indiana» non avendo ricevuto alcuna «comunicazione ufficiale») andato da poco sotto la guida di Mauro Moretti, e anche una presa in giro, dal momento che proprio a luglio la Procura di Busto Arsizio ha archiviato il filone d’inchiesta sulle presunte tangenti pagate da Finmeccanica all’India per ottenere la commissione sugli elicotteri AgustaWestland, riconoscendo «l’estraneità ai fatti contestati» per Finmeccanica e escludendo addebiti per AgustaWestland. Rimane aperto il processo agli ex vertici di Finmeccanica e l’inchiesta parallela del Central Bureau of Investigation indiano (che va avanti con estrema lentezza), quanto basta per mettere Finmeccanica nella black list e eliminarla dal mercato miliardario del settore difesa indiano, (ottima comunicazione per i competitor americani, inglesi, tedeschi, francesi).
Fonti governative dicono che l’India proseguirà a rispettare i contratti in corso di esecuzione, inclusi quelli di servizi accessori. Anche perché il procuratore generale dell’India, che è pure consulente legale del governo, ha informato che il blocco dei contratti con Finmeccanica potrebbe «mettere in pericolo la sicurezza nazionale».