Nell’ultimo mese dell’anno precedente, parliamo dunque di dicembre 2012, il tasso d’inflazione annuo ha subito l’ennesimo rallentamento. E’ già il terzo. Il tasso si è bloccato al 2,3%, dal 2,5% di novembre. Il dato provvisorio prima della comunicazione del dato da parte dell’Istat, la quale ha rivisto le stime al ribasso era intorno al 2,4%.
Su base mensile, nello specifico, i prezzi salgono dello 0,2%.
AUMENTI
I prezzi dei prodotti comprati con maggiore frequenza dai consumatori sono saliti dello 0,1% su base mensile e del 3,1% con un netto rallentamento dal 3,5% di novembre su base annua. Il tasso di inflazione medio annuo per il 2012 si aggira intorno al 3%, in accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto al 2,8% verificatosi per il 2011.
Parliamo pertanto del dato più alto dal 2008, quando si aggirava intorno al 3,3%.
CAUSE
A cosa è dovuto il rallentamento del tasso d’inflazione? L’Istat lo ‘giustifica’ con l’ulteriore frenata dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che hanno fatto verificare un calo congiunturale dello 0,7% e una crescita tendenziale del 7,7%, dall’11,6% di novembre.
L’inflazione di fondo, il cui calcolo è stato fatto al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale all’1,6% (era +1,5% nel mese precedente).
Rispetto a dicembre 2011, i maggiori tassi di crescita interessano i seguenti settori: abitazione, acqua, elettricità e combustibili, trasporti, istruzione.