Il tasso annuo di inflazione è apparso in discesa in Europa: stando alla prima stima pubblicata da Eurostat per il mese di settembre, si è attestato al -0,1% contro il +0,1% di agosto.
Nello specifico, a determinare la flessione è il nuovo calo dei prezzi dell’energia (-8,9% annuo, mentre in agosto erano scesi del 7,2%). Nel contempo salgono quelli di alimentazione, alcol e tabacchi (+1,4%), dei servizi (+1,3%) e, in misura inferiore, quelli dei beni industriali (+0,3%). In Italia, l’indice dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,3% a settembre 2015 rispetto agosto ma resta in aumento dello 0,3% nei confronti di settembre 2014. Lo rileva l’Istat nelle stime preliminari parlando di “un lieve rialzo” del tasso di inflazione (+0,1 punti dallo 0,2% di agosto), imputabile agli alimentari non lavorati e ai trasporti.
“Il lieve rialzo dell’inflazione è principalmente imputabile all’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi degli alimentari non lavorati (+3,4%, da +1,9% di agosto) e all’inversione della tendenza di quelli dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,1% del mese precedente). Questi aumenti sono in parte bilanciati dall’ulteriore caduta dei prezzi degli energetici non regolamentati (-12,8%, da -10,4% di agosto)”, dice l’Istat. L’inflazione acquisita per il 2015 scende a +0,1% (era +0,2% ad agosto). La diminuzione su base mensile dell’indice generale è invece da ascrivere principalmente al ribasso – su cui incidono fattori di natura stagionale – dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-4,0%), parzialmente compensato dall’aumento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,8%).
Sempre in Italia, il cosiddetto ‘carrello della spesa’ (i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona) aumenta dello 0,6% su base mensile e dell’1,3% su base annua (in accelerazione dal +0,7% di agosto). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto non variano in termini congiunturali e registrano una flessione stabile e pari a -0,3% in termini tendenziali.