Oggi parte la riunione del FOMC, il Federal Open Market Committee, ovvero il braccio armato della banca centrale statunitense. I membri votanti (al momento 10 ma dovrebbero essere 12 a pieno regime) si scontreranno sulle prossime strategie monetarie della FED. Se da una parte i falchi guidati dal governatore della FED di Philadelphia Charles Plosser spingeranno verso un’accelerazione nel cambio di rotta in politica monetaria, dall’altra la Yellen assieme agli altri membri dovish cercheranno di temporeggiare, illustrando come l’economia americana non abbia ancora mostrato forti segnali di crescita nel mondo del lavoro (soprattutto in termini di aumento dei salari).
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Non crediamo ci saranno annunci particolarmente clamorosi. Riteniamo che sia possibile il cambio di alcuni dettagli nello statement, dice Filippo A. Diodovich Market Strategist IG Italia, relativi alle tempistiche sul prolungamento del periodo di tassi bassi. Dettagli che potrebbero far capire come il vento all’interno del FOMC sia cambiato. Le nostre previsioni sono comunque fissate per una fine del QE nel mese di ottobre e un rialzo del costo del denaro nel primo trimestre 2015. Ci aspettiamo un dollaro forte nei prossimi mesi. Il dollar index si mantiene forte e vicino sui massimi da luglio 2013 al di sopra degli 84 punti. La forza del biglietto verde è molto interessante perché crea opportunità di trading nei confronti di valute deboli (rand sudafricano ZAR, rublo russo RUB e real brasiliano BRL). Leggermente debole la sterlina britannica in attesa del referendum in Scozia. I dati annunciati in giornata sull’inflazione hanno avuto poco effetto sul mercato. Domani saranno pubblicate le minute dell’ultimo meeting del Monetary Policy Committee della Bank of England. Tuttavia i riflettori sono solo puntati a giovedì 18 settembre quando gli scozzesi andranno alle urne per decidere se rimanere nel Regno Unito.