I dati dell’Inps, nel bilancio sociale del 2012, mostrano una riduzione del 10% del potere di acquisto delle famiglie nel periodo della crisi economica. C’è meno capacità di acquisto e meno reddito per le famiglie, visto che i dati registrano una riduzione complessiva di 18 miliardi.
Per l’Inps, la riduzione del Pil nel 2012 rispetto al precednte anno hainfluenzato in maniera pesante il reddito delle famiglie italiane che sono abbassati in termini monetari del 2%. Per quanto riguarda il potere di acquisto, la riduzione è stata più marcata e di 4,9 punti. Nel 2012 quindi il reddito delle famiglie italiane è sceso arrivando al quinto anno consecutivo di riduzione, mentre il potere di acquisto cala in maniera preponderante arrivando al 9,4% dal 2008.
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La riduzione del reddito delle famiglie dal 2008, anno di inizio della crescita, è dovuto, secondo l’Inps, soprattutto ai redditi primari. Questi sono calati di 40 miliardi a cui si aggiunte un maggiore prelievo che è di 12 miliardi. Il peso per le famiglie italiane è quindi di 52 miliardi. L’Inps ha attenuato il problema con una compensazione di 35 miliardi, ma la flessione dei redditi di 18 miliardi è comunque importante.
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Le pensioni, gli assegni sociali e le prestazioni per gli invalidi civili, e quindi le prestazioni assistenziali, sono cresciute del 21,8% nel 2012. L’importo medio è di 419 euro al mese e la maggior parte dei nuovi trattamenti riguarda le prestazioni di invalidità civile.
Sono più di 4 milioni i lavoratori che nel 2012 hanno percepito dei fondi come ammortizzatore sociale. La spesa totale è di 22,7 miliardi di cui 6,1 per la cassa integrazione, 13,8 per l’indennità di disoccupazione e 2,8 per l’indennità di mobilità. Tutte e tre le spese sono in aumento rispetto al precedente anno.