C’è qualcosa che non va nei conti di Intesa Sanpaolo. Gli analisti se ne sono accorti, analizzandoli nei minimi dettagli, decidendo di ridurre il target price.
Nei giorni scorsi è stato comunicato il bilancio del primo trimestre, mandato in archivio con ricavi più bassi rispetto allo stesso periodo dello corso anno. A ciò si aggiungono i non performing loan (deludenti) e il taglio dei costi.
Il fascino dell’Istituto di credito, uno dei più funzionanti in questa Europa che vede le banche soffrire, rimane tuttavia solido per le principali agenzie. Positivo, in fin dei conti, il report fornito da Ubs.
Dal canto suo, Kepler Cheuvreux, entra nel merito del rallentamento: è dovuto, stando agli analisti, alle difficoltà riscontrate dal mercato finanziario e ciò sarebbe la causa scatenante del netto calo delle commissioni. Così, gli addetti ai lavori tagliano sì il target price ma mantengono intatto il rating buy. Per Intesa, secondo Kepler Cheuvreux, non si tratta dunque di un ‘game over’. Prova ne è che le previsioni per il prossimo biennio sono rimaste inalterate.
I tre anni passati sono stati archiviati con commissioni cresciute e attestatesi intorno alla doppia cifra. Ma il trend decrescente non è una novità dell’ultim’ora. Inoltre, la flessione nel segmento di cui sopra è stata pareggiata dalle entrate provenienti da altri comparti. Quali? Il trading (entrate superiori di novanta milioni di euro alle stime preventive), il taglio dei costi (anche in questo caso più alto rispetto alle attese), gli accantonamenti.
Dalla sua, Intesa puo’ inoltre vantare il merito di aver ridotto i crediti deteriorati attraverso un attento lavoro condotto mese dopo mese.