Il mercato d’autunno segnerà un punti di svolta perché dopo molti mesi d’entusiasmo nei listini, si avverte oggi un’importante inversione di tendenza. Il fatto che molti risparmiatori puntino su Etf e certificati fa intendere il cambiamento in corso.
I listini sono molto più burrascosi di qualche mese fa e se a giugno il Ftse Mib aveva raggiunto il suo livello massimo, in poco più di due mesi abbiamo assistito ad un calo pari a 13 punti percentuali. Un discorso analogo possiamo farlo per i Btp decennali che hanno visto aumentare il cui rendimento è passato in una settimana dal 2,62% al 2,81%.
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Questi dati riferiti al panorama nostrano, in termini generali, possono essere estesi al panorama europeo e internazionale. Questo vuol dire che la geopolitica deve essere un punto di riferimento per gli investitori.
Mario Draghi, numero uno della BCE, con i suoi ultimi discorsi non è riuscito a tranquillizzare i mercati dove serpeggia un nervosismo che non si vedeva da tempo. La promessa di usare anche mezzi non convenzionali, non è sufficiente a calmierare le vendite e la via d’uscita da questo vortice speculativo si allontana sempre di più.
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Tra fine luglio e l’inizio di agosto sui mercati c’erano già le avvisaglie di un cambiamento di clima. Il default argentino sembrava essere stato assorbito bene dai mercati, ma gli operatori continuano ad avere numerosi motivi di tensione internazionale, per esempio la questione russa. La situazione asiatica influisce negativamente sui mercati del Vecchio Continente e le borse europee crollano.
Milano si configura come maglia nera del mercato europeo e la sua situazione è aggravata dai dati relativi all’economia tricolore: il Pil nel secondo trimestre è stato peggiore delle attese e gli investitori non hanno digerito queste cattive notizie. In più sembra che ci sia una battuta d’arresto anche per la Germania considerata la locomotiva dell’economia europea.
In questo clima d’incertezza tornano di moda i soliti investimenti: l’oro per esempio e sul fronte valutario sta migliorando molto la posizione dello yen.