Sono decisamente in aumento gli utili per lo Ior. L’Istituto per le Opere religiose ha mandato in archivio il 2014 facendo registrare profitti pari a 69,3 milioni di euro a fronte dei 2,9 milioni dello scorso anno.
Stando al Rapporto Annuale, “il miglioramento del risultato è imputabile essenzialmente all’andamento del risultato da negoziazione titoli e alla diminuzione dei costi operativi di natura straordinaria”. In attesa del riscontro della Commissione Cardinalizia, lo Ior intente destinare 55 milioni di euro al budget della Santa Sede – in linea con l’erogato 2014 – e 14,3 milioni di euro alle riserve di utili dell’Istituto.
Nel frattempo continua l’opera di trasformazione delle Ior dopo che ad aprile dello scorso papa Francesco ha riaffermato la centralità della missione dello Ior per il bene della Chiesa Cattolica, della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Il Papa, viene ricordato, “ha chiesto all’Istituto di continuare a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa Cattolica in tutto il mondo e, al contempo, di assisterlo nella Sua missione di Pastore universale. A tale scopo, il management dello Ior era stato incaricato di ultimare un piano che delineasse il futuro dell’Istituto in linea con tali richieste, piano poi elaborato nel 2014”.
Contestualmente a tali sforzi, lo Ior “si è molto adoperato per allinearsi agli standard regolamentari vaticani, inclusi la Legge n. 18 dell’8 ottobre 2013 e il recente regolamento Aif n. 1 in materia di ‘Vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziarià, entrato in vigore nel gennaio del 2015”. “Grande impegno – aggiunge lo Ior – è stato altresì profuso nell’affrontare gli illeciti che nel passato hanno interessato l’Istituto” anche per questo sono proseguite le segnalazioni alle autorità dopo l’avvio delle indagini nei confronti dell’ex presidente dell’ex direttore generale dell’Istituto.