Il modello 730 per la dichiarazione dei redditi è il grande protagonista fiscale di quest’anno. Chi ha ricevuto l’autorizzazione per il precompilato sa anche che cambiare alcune voci di spesa, vuol dire autorizzare il Fisco a fare dei controlli. E se fossero riscontrate delle irregolarità? Ecco come comportarsi.
L’Agenzia delle Entrate, nel fare i suoi controlli sulle dichiarazioni dei redditi, ha come obiettivo quello di analizzare la correttezza dei dati inseriti. E si propone di scandagliare nei conti di contribuenti in due modi: facendo dei controlli automatici e poi anche dei controlli formali.
>Errori nel 730 precompilato di 300.000 contribuenti
Il controllo automatico è rivolto a tutti i dichiarativi presentati ed esamina gli elementi già in possesso dell’Erario dai dati sugli immobili ai terreni. Il controllo formale invece riguarda un numero di contribuenti selezionato in base ad una serie di criteri di rischio e in questo caso l’obiettivo è verificare la corrispondenza tra i dati inseriti e i documenti che attestano la correttezza dei dati, dalle spese mediche alle ristrutturazioni edilizie.
Se durante un controllo automatico sono riscontrati degli errori, i documenti sono inviati al domicilio fiscale del contribuente oppure agli intermediari e sono completi dell’F24 per il pagamento delle somme dovute. Qualora il contribuente accettasse la segnalazione ha 30 giorni di tempo per pagare le somme dovute, in alternativa può rivolgersi per la contestazione o la presentazione dei documenti ad un ufficio delle Entrate, ai Centri di assistenza, al servizio online Civis.
Se durante un controllo formale fossero riscontrati degli errori, al contribuente sarebbe disposta una sanzione ridotta a 2/3 dei quella ordinaria. In caso di contestazione ci sono 30 giorni per far valere le proprie ragioni. Chi ha fatto ricorso ad un intermediario ha 30 giorni a decorrere dal sessantesimo giorno successivo a quello di trasmissione telematica dell’invito inoltrato dall’Agenzia delle Entrate.