Sono state stabilite delle nuove regole per l’iscrizione agli albi professionali che cambino i percorsi di studio e fanno sì che il diploma non sia più sufficiente ma ci sia bisogno almeno di una laurea triennale. Entriamo nel dettaglio della nuova normativa.
Adesso per iscriversi ad un albo professionale si richiederà la laurea almeno triennale al professionista perché il diploma di specializzazione non è più considerato sufficiente. I percorsi di studi dovranno cambiare e in primo luogo, tanto per fare un esempio, dovrà cambiare il percorso dei geometri, dei periti o degli interpreti.
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A dirlo non è un cavillo burocratico italiano ma una direttiva europea, la numero 36/05 che esclude la possibilità per i diplomati senza laurea di accedere al livello “D” per l’esercizio della libera professione. Il nostro Paese fino a questo punto ha recepito in maniera parziale le indicazioni che arrivano dall’UE. Tutto è riportato nella circolare 7201/15 del Miur. Così ItaliaOggi sintetizza la questione:
Da una parte l’Europa che da tempo sostiene la necessità di una laurea, almeno triennale, per esercitare una professione, dall’altra le norme italiane e in particolare la riforma dell’istruzione tecnica voluta dall’ex ministro Maria Stella Gelmini (dpr 88/12) che non ha mai chiarito se questo titolo fosse valido per l’accesso agli albi, mentre al contrario ha specificato il legame di questa formazione con gli istituti tecnici e le filiere tecnologiche.
Mentre il Miur introduce soltanto l’argomento con queste parole:
Si fa presente che sono in corso di stampa presso l’Istituto Poligrafico dello Stato i modelli di diploma di istruzione secondaria di secondo grado, che riportano il riferimento al IV livello delle qualificazioni del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) del 23 aprile 2008, di cui all’Accordo Stato, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano del 20 dicembre 2012.