Secondo i calcoli Istat il guadagno medio annuo dello sconto Irpef previsto dal Governo sarà di 714 euro per le famiglie più povere e di 451 euro per le famiglie più ricche. Si passa dal 3,4% del reddito allo 0,7%. Le misure del Def, secondo le stime dell’Istat, avranno un effetto positivo sul Pil dello 0,2% e sul fisco per 11,3 miliardi all’anno. Al netto degli interventi di copertura delle maggiori spese e minori entrate previste dal Def, l’effetto positivo della crescita potrebbe essere ridotto a circa 0,1%.
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“Dal 2008 al 2013 – esamina l’Istat in audizione in Parlamento sul Def – la perdita è stata di quasi 1 milione di occupati (-984.000 pari al 4,2%)”. L’istituto di statistica chiarisce che le differenze territoriali sono aumentate col Mezzogiorno che rispetto al 2008 ha avuto un calo del 9% contro il 2,4% del Nord.I dati Istat evidenziano anche ”un moderato miglioramento dei ritmi di attività economica”. In particolare – dice in audizione in Parlamento – “nel primo trimestre 2014 il Pil è previsto in leggera accelerazione rispetto al quarto trimestre 2013 (+0,2%)”. E la contenuta ripresa dovrebbe proseguire con ritmi “pressochè analoghi”.
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“L’elevata presenza di imprese con base imponibile negativa o nulla a fini Irap restringe la platea degli interessati al provvedimento” cioè al taglio del 10% dell’Irap previsto dal Governo dice ancora l’Istat spiegando che si tratta quindi di 620mila imprese vale a dire il 72,2% (circa due su tre) delle società considerate. Il commissario alla spending review Cottarelli ha assicurato tagli “meno lineari possibili” e che la riorganizzazione dello Stato arriverà con la legge di stabilità.