I dati Istat inerenti alla rilevazione sui redditi da lavoro dipendente, dicono che con le retribuzioni lorde sono calati dello 0,5%; le retribuzioni lorde pro capite hanno registrato un aumento del 2,6% nel settore agricolo, del 2,0% nell’industria, dell’1,8% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi; nel totale dell’economia l’aumento è stato dell’1,4%.
Per quel che riguarda il Fisco, la pressione fiscale complessiva (cioè l’ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è stata pari al 43,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2012. L’amministrazione pubblica ha visto scendere tanto le entrate quanto le uscite.
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Le entrate totali della Pubblica amministrazione, pari al 48,2% del Pil, sono diminuite dello 0,3% (+2,5% nel 2012). Nel particolare, le entrate correnti sono scese dello 0,7%, attestandosi al 47,6% del Pil. Le imposte indirette sono scese del 3,6%, per il calo del gettito Imu, Iva e accise. Le imposte dirette sono salite dello 0,6%, principalmente per conseguenza dell’aumento dell’Ires e dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi da capitale.
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Le uscite generali, pari al 51,2% del Pil, sono invece scese dello 0,2% rispetto al 2012. Si mette in risalto nello specifico la dinamica dei redditi da lavoro dipendente che sono diminuiti dello 0,7% (-1,9% nel 2012), “quale effetto di una riduzione delle unità di lavoro e del permanere del blocco dei rinnovi contrattuali”. Nei singoli settori, il valore aggiunto ha avuto un calo in volume in tutti i principali comparti, tranne per l’agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%). I cali sono stati del 3,2% nell’industria, del 5,9% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi. Un apporto positivo alla variazione del Pil (+0,8 punti percentuali) è arrivato dalla domanda estera netta, mentre è stato altamente negativo l’apporto della domanda nazionale (-2,6 punti) e quasi nullo (-0,1 punti) quello della variazione delle scorte.