Dal 20 febbraio si potrà pagare il bollo virtuale con modello F24 e non più con il modello F23. Ecco quali sono i codici tributo da utilizzare e una serie di istruzioni per essere sempre in regola e in pace con il Fisco.
Con il modello F24 adesso si potrà pagare il bollo virtuale. La novità parte dal 20 febbraio ma ci sarà un periodo di tolleranza fino al 31 marzo in cui saranno accettati anche pagamenti effettuati con i modello F23. La tolleranza serve per consentire ai contribuenti di adeguarsi alle nuove modalità di versamento.
Questa misura è volta alla razionalizzazione dei processi amministrativi che riguardano i tributi indiretti e all’introduzione di una serie di semplificazioni per i contribuenti che fino a questo momento sono stati abituati a pagare con il modello F24 quasi tutti i tributi.
Quali sono i nuovi codici tributo? Quelli da usare nel modello “F24 Enti Pubblici” per il versamento dell’imposta di bollo virtuale sono i seguenti:
- “2505″ (rata);
- “2506″ (acconto);
- “2507″ (sanzioni);
- “2508″ (interessi).
Il bollo virtuale sostituisce l’F23. Lo prevede tra l’altro un provvedimento direttoriale del 3 febbraio 2015 che a sua volta fa seguito al decreto legislativo 241/1997, in particolare all’articolo 17 comma 2 lettera h-ter di questa normativa.
La normativa in questione prevedeva l’estensione delle modalità di versamento unitario e compensazione ad altre entrate ed era già previsto che fosse determinato con decreto ministeriale. A determinare che l’imposta di bollo, gli accessori relativi, gli interessi e le sanzioni dovessero essere pagati con F24 è stato un Dmdel 2011 che ha poi affidato l’attuazione della disposizione all’Erario.