Italia fuori dalla recessione

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Buone notizie dall’Istat per l’Italia, che avanza nuovamente e conferma la sua crescita ad un ritmo che – malgrado non sia elevatissimo – supera le aspettative.

 

Durante il primo trimestre del 2015 il Pil, secondo la stima preliminare, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è risultato invariato rispetto al primo trimestre del 2014 (era -0,1%). L’Italia abbandona il segno meno, su base tendenziale e cioè nel raffronto annuo, dopo 13 trimestri negativi. Su base congiunturale (cioè rispetto al trimestre precedente), per trovare una crescita superiore allo 0,3% bisogna invece risalire indietro di quattro anni. Gli analisti di Intesa Sanpaolo si aspettavano una crescita di almeno lo 0,1% trimestrale e una variazione annua negativa dello 0,2%, comunque in recupero dal -0,5% della fine del 2014. Le loro aspettative sono state dunque superate.

Il dato evidenzia che l’Italia è tornata in carreggiata ed è nuovamente sul sentiero della crescita. E’ infatti dal quarto trimestre del 2011 che il Pil italiano fa rilevare variazioni annue negative. Anche se si guarda a quelle congiunturali (cioè sul trimestre precedente), l’Italia viene da quattro anni di recessione o stagnazione. Nel quarto periodo dell’anno scorso hanno arrestato (con una variazione nulla) un’emorragia e che durava – salvo una timida risalita di fine 2012 – dalla fine del 2010. Ora il segno positivo, che se confermato anche nel secondo trimestre dell’anno rappresenterà una ufficiale uscita dalla recessione.

Afferma l’Istat:

La crescita congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dell’industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell’apporto negativo della domanda estera netta.

 

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