Italia, nuovo allarme disoccupazione

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Il mercato del lavoro in Italia ha mostrato nuovi segni di cedimento nel mese di dicembre 2015, a discapito del recupero effettuato nei mesi precedenti. Lo si evince dai dati provvisori forniti dall’Istat, i quali fanno registrare un incremento del tasso di disoccupazione e una riduzione del numero degli occupati.

Tuttavia, il raffronto con il 2014 resta ampiamente positivo. Pertanto, al di là delle variazioni da zero virgola che caratterizzano l’andamento nel breve periodo, si conferma la fragilità del quadro complessivo che alterna mesi ampiamente positivi a bruschi stop. Complessivamente, le variazioni di più lungo periodo indicano un trend di miglioramento della situazione.

Dati alla mano, gli occupati di dicembre sono calati di 21.000 unità in confronto a novembre (-0,1%), soprattutto a causa del calo dei lavoratori autonomi. Gli assunti a tempo indeterminato sono balzati di 31.000 unità: possibile che le aziende abbiano voluto accelerare le assunzioni per centrare in pieno gli sgravi contributivi che si sono sensibilmente ridotti nel 2016. La variazione annua resta in positivo: ci sono 109mila occupati in più (+0,5%) in confronto al dicembre del 2014.

Il tasso di disoccupazione leggermente cresciuto attestandosi all’11,4% dall’11,3% precedente e dopo aver messo insieme una discesa di un punto percentuale tra giugno e novembre. Volendo fare un confronto con la testa di serie in Europa, la Germania oggi ha aggiornato il record (positivo) di disoccupazione, con un tasso in calo al 6,2% a gennaio: mai così basso dai tempi della riunificazione. I tedeschi senza lavoro sono 2,73 milioni, gli italiani quasi 2,9 milioni. Nell’Eurozona, il tasso è calato ai minimi da quattro anni e mezzo al 10,4%. Nel nostro caso, a dicembre le persone disoccupate sono risultate 18.000 in più su base mensile.

 

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