Riguardo alla casa dal punto di vista fiscale risalta la mini-Imu che dovrà essere versata entro il 24 gennaio dai proprietari di prima casa residenti nei Comuni che hanno deliberato un’aliquota superiore a quella base del 4 per mille. Il versamento sarà pari al 40% della differenza tra l’aliquota standard e quella fissata dal comune; la restante parte andrà allo Stato.
> Disoccupazione in lieve calo nei Paesi Ocse. Italia in controtendenza
Entra in vigore la nuova imposta Iuc sulla casa, Imposta Unica Comunale, che sarà composta da Imu, Tasi e Tari e che si basa su due premesse: il possesso di immobili per cui si dovrà pagare l’Imu, di natura patrimoniale dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali; e sull’ utilizzo di servizi comunali a cui sono uniti un tributo per i servizi indivisibili (Tasu), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, e una tassa sui rifiuti (Tari), che spetterà a chi occupa, a qualsiasi titolo, l’immobile.
> Tasi, si rischia un aumento per le case di valore basso
La componente patrimoniale del tributo unico dovrà essere pagata dai proprietari a qualsiasi titolo nella misura massima dell’8,1 per mille per anno, ma non è prevista per le prime case e per i terreni agricoli e fabbricati rurali, mentre un altro 1,5 per mille dovrà essere corrisposto da tutti gli utilizzatori, a qualsiasi titolo, degli immobili; nel caso gli utilizzatori fossero anche i proprietari dovrebbero pagare un ulteriore 1 per mille.
La componente per la copertura dei costi per la gestione dei rifiuti sarà a carico di chiunque produca rifiuti urbani nella misura dei quantitativi e delle tipologie dei prodotti misurabile anche in riferimento alla proprietà e alla detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte passibili di generare rifiuti urbani.