Se in molte nazioni europee è tornata a serpeggiare la voglia di spese, il presidente della Banca Centrale Europea – BCE – Mario Draghi è tornato in questi giorni ad invitare i Paesi dell’ Eurozona ad un contenimento delle proprie.
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Secondo l’ Eurotower, infatti, non ci può essere una reale crescita fino a quando ci saranno all’ attivo grandi debiti da parte degli stati. Per questo motivo ha invitato i paesi indebitati a continuare l’ opera di risanamento sui propri bilanci, precisando che, come anticipato nei giorni scorsi, i governi dovranno in futuro farsi carico anche della ricapitalizzazione delle banche e della concessione di maggiore credito alle imprese.
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La novità essenziale di questi giorni, tuttavia, è stata costituita dal nuovo taglio delle stime della crescita dell’ Eurozona, il cui PIL è stato ritoccato verso il basso dal precedente 0,5% all’ attuale 0,6%.
Un primo miglioramento, invece, è previsto solo per il 2014, quando secondo gli analisti della BCE sarà possibile finalmente assistere ad un incremento de PIL pari all’ 1,1%.
Tale notizia sulla revisione delle stime di crescita, tuttavia, ha avuto un effetto decisamente negativo sui mercati azionari italiani, mentre ha innescato un’ impennata dell’ euro sul dollaro.