Sono state riposte molte speranze nella Cina, forse anche troppe e infatti è tutta colpa della Cina se adesso si parla di crollo della borsa di Tokyo. La notizia è arrivata alla quattro del pomeriggio: la borsa giapponese è crollata portandosi dietro tutti i mercati del Vecchio Continente.
Ben Bernanke aveva in qualche modo fatto un piacere agli indici europei ma poi le pubblicazioni dei verbali del FOMC hanno determinato un passo indietro e quando parla il braccio operativo della banca centrale americana, non c’è molto da esser felici.
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L’indice Nikkey, nel dettaglio, ha perso il 7,32 per cento e quello registrato oggi è il calo peggiore dopo il terremoto di Fukushima nel 2011. Quello che ha zavorrato la borsa giapponese sono i dati che arrivano dalla Cina. Sembra infatti che persistano delle tensioni sui titoli di stato ma, nello stesso tempo, la banca centrale ha messo sul mercato 2 mila miliardi di yen.
Il Nikkey, dopo tante settimane di andamento positivo, si è ritrovato impreparato davanti al crollo dell’indice che segue quello degli scambi, ormai pari soltanto a 7,65 miliardi di azioni. Mai, dalla nascita della borsa di Tokyo, erano stati registrati questi dati.
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Piazza Affari, tanto per restare nel nostro terreno, ha perso il 2,6 per cento del suo valore.