Da una serie di incontri e di esternazioni avute nella giornata di ieri dal presidente del Consiglio Enrico Letta, sembra ormai trapelare la decisione dell’ esecutivo di non procedere al blocco dell’ aumento dell’ aliquota dell’ Iva, che è in programma per il prossimo primo di Luglio, e che porterà l’ imposta ad avere una pressione del 22%.
Evitare il provvedimento previsto a suo tempo dal Governo Monti, infatti, costerebbe allo Stato diversi miliardi di risorse, che il Governo Letta ha però deciso di investire altrove. Nell’ occupazione giovanile e nella riduzione del costo del lavoro, a quanto sembra.
> Solo nel 2036 l’ Italia recupererà il potere d’ acquisto perduto
Il blocco dell’ aumento dell’ Iva, tuttavia, era stato richiesto a gran voce anche dal Presidente della Confcommercio Carlo Sangalli in occasione dell’ assemblea annuale dei commercianti, al fine di evitare un nuovo e ulteriore calo dei consumi.
Ma non solo. Secondo Sangalli l’ aumento dell’ aliquota dell’ Iva potrebbe avere conseguenze negative anche sulla crescita e sull’ occupazione stesse. E’ per questo motivo che anche nella giornata di oggi, in occasione di una tavola rotonda alla presenza dei segretari delle maggiori sigle sindacali e del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il Presidente della Confcommercio è tornato a sostenere la necessità del blocco.