La finanza è in crisi in questo periodo prenatalizio anche per via della crisi delle banche che ha determinato una perdita d’appeal dei prodotti finanziari che erano stati proposti come sicuri. Per il 2016 il settore finanziario prova a rifarsi il trucco e si cercano i professionisti degli investimenti, i private banker.
L’attività di reclutamento dei private banker, gli esperti finanziari che curano i patrimoni di clienti facoltosi, è stata corposa nel corso del 2015, con una crescita di oltre il 15% rispetto al 2014. Con un dato interessante che spicca su tutti: quando un private banker cambia società, il legame personale viene quasi prima del progetto in cui si viene coinvolti, in quanto spesso ‘sposa’ il nuovo contesto a partire dalla conoscenza e quindi fiducia nella persona che lo sollecita. E’ quanto emerso da un’analisi Elan International, società di head hunting.
Questa è l’introduzione effettuata dall’agenzia Adnkronos che è andata a scoprire il contributo dato dagli head hunter nella ricerca di professionisti in grado di stabilire un legame solido e di fiducia tra la banca, il cliente consumatore, la rete, l’intermediario e quant’altro sia utile per mettere a frutto nel medio e lungo periodo i risparmi di una vita. Continua allora l’agenzia stampa spiegando che la ricerca da parte di reti di promozione e dalle banche è però sempre più gestita direttamente dalle aziende stesse, a fronte del fatto che ogni manager dispone oramai di un network di contatti personali ampio e che funge da cassa di risonanza, grazie anche ai passaggi effettuati in passato.
“In una cornice di questo tipo, si riattivano le prospettive personali e professionali e si conquista il professionista o il manager sul piano delle sue motivazioni e attese più profonde”, spiega Tania Terrazzani, partner di Elan International. “