Se il 2013 è stato foriero di miglioramenti, il 2014 dovrà essere l’anno in cui ci si attende una forte evoluzione da parte dei Paesi membri dell’Unione. Alcuni, fortunatamente, stanno dando segnali positivi. L’Italia arranca, ma sembra voler e poter uscire dall’infinita recessione degli ultimi anni. A guidare il Vecchio Continente è ancora la Germania.
Ovviamente ci si aspetta una ripresa più sostanziosa, con la speranza di creare occupazione. Ma per la prima volta i principali Stati dell’Unione sono cresciuti tutti a livello economico. Negli archivi Eurostat, tuttavia, l’anno passa in rassegna con una complessiva flessione dello 0,4%.
La lenta ripresa, tuttavia, va consolidandosi e lo confermano anche altri dati. A gennaio la produzione industriale effettiva è in aumento più di quanto inizialmente veniva previsto e la fiducia nell’economia è salita per il nono mese di seguito.
Sono anche altri i segnali che provengono dai bilanci di gruppi quali Renault, Daimler e Alcatel. Renault ha comunicato gli utili in crescita del 60% nello scorso anno. Daimler fa registrare un passo in avanti dei profitti pari al 45% nell’ultimo trimestre, mentre Alcatel nello stesso periodo è tornata a registrare utili. Non le succedeva da ben due anni.
La Germania, con esportazioni e investimenti aventi il segno ‘+’, ha accelerato il passo allo 0,4% confermandosi ancora una volta come il traino dell’economia Ue.
Berlino, inoltre, stima un’ulteriore crescita nel 2014. Si parla di un +1,8%, che quadruplicherebbe i dati appartenenti allo scorso anno.
La Francia ha fatto invece registrare un +0,3%. Le imprese sono tornate a investire, dopo due anni di ‘buio’. A ciò occorre aggiungere la crescita degli investimenti pubblici e dei consumi a livello familiare. L’occupazione, la creazione di nuovi posti di lavoro lo testimonia, è in aumento e ciò non accadeva dagli inizi del 2012.