Le valute maggiormente in crisi sono quelle dei paesi emergenti. Ci sono delle realtà che soffrono più di altre. L’est europeo, per esempio, sembra quasi graziato dall’andamento altalenante dell’economia europea, ma non si può dire altrettanto di Turchia, Brasile e India. La lira turca continua a subire la pressione dei disordini siriani e pur col sostegno della banca centrale non riesce a guadagnare terreno nei confronti del dollaro e dell’euro. Il real brasiliano ha un andamento simile: si svaluta nei confronti del dollaro ma la crescita costante e le ottime riserve valutarie, fanno pensare ad una crisi passeggera.
Più grave quello che sta succedendo in India dove la valuta crolla così come tutta la borsa di Mumbai. La rupia indiana, nella giornata di oggi, è riuscita a segnare un nuovo record negativo: ha raggiunto i livelli minori che non si registravano da 18 anni a questa parte. Il cambio tra dollaro e rupia è arrivato quasi oltre la soglia psicologica delle 70 rupie.
La Reserve Bank of India ha pensato di lanciare la stretta monetaria per correre ai ripari visto che dal lancio del tapering il crollo è stato troppo veloce. Poi però, il timore della stagflazione ha fatto capolino e si è tornati indietro. Le previsioni più attendibili sull’India, fornite dal BNP Paribas parlano di una crescita annua del 3,7 per cento.