Anche nel mese di ottobre 2013 sono continuate ad aumentare le sofferenze bancarie degli istituti di credito italiani. A rilevarlo è l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, che ha individuato come cause di questo fenomeno in continua ascesa il perdurare dello stato di recessione economica vissuta dal paese e l’aumento del numero dei fallimenti delle imprese italiane.
> Prestiti a imprese e famiglie in diminuzione e tassi di interesse leggermente più bassi
Secondo l’ABI, infatti, nel mese di ottobre 2013, le sofferenze lorde maturate dalle banche e dagli istituti di credito hanno raggiunto la cifra di 147,3 miliardi di euro, cioè 27,5 in più rispetto ad un anno fa e 100 in più rispetto alla fine del 2007.
> Le sofferenze bancarie sono un problema sociale diffuso
Si tratta di cifre record e anche dal punto di vista del rapporto tra impieghi e sofferenze, il livello ha raggiunto quote rare, come quella del 7,7 per cento, che non si osservava dal 1999.
Le sofferenze bancarie, cioè quei rapporti con con soggetti insolventi indipendentemente dalle garanzie che li assistono, sono oggi un triste aspetto della realtà bancaria del nostro paese.
In Italia, del resto, come ha rilevato anche il Cerved, tra il mese di gennaio 2013 e il mese di ottobre 2013 è stato possibile registrare più di 9 mila fallimenti di imprese situate nel paese. Di conseguenza molti prestiti contratti sono rimasti insoluti. Le sofferenze nette, inoltre, nel mese di ottobre 2013 hanno raggiunto la cifra di 77,5 miliardi di euro, con un aumento di 17 miliardi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e il rapporto con gli impieghi è venuto ad essere paria al 4 per cento.