L’Europa prova a risorgere e lo fa mettendo un po’ d’ordine nella normativa comunitaria. In questo momento, archiviate le questioni monetarie sollevate prima e durante il G20, l’UE si concentra sui bilanci. Alla Commissione Europea è stato assegnato un maggior potere di controllo e coordinamento delle politiche di bilancio dei paesi membri dell’Unione e le regole definite potrebbero essere in vigore già a partire dal 2014.
►Saldo positivo per l’export italiano
Secondo il Commissario europeo agli Affari economici e monetari, in Europa, questo provvedimento, è da salutare come un rinforzo all’attività di governance. Un modo per rendere più stringenti gli interventi sul deficit pubblico. Il pacchetto di provvedimenti che è stato approvato, prevede che si costituisca un gruppo di esperti che devono garantire all’Europa di uscire dalla crisi del debito.
►Draghi ripete ancora che non c’è una guerra di valute
L’Italia, che dovrebbe essere uno dei paesi maggiormente interessati dall’iniziativa europea, in questo momento non può occuparsene, perché al centro del dibattito c’è l’attesa per le elezioni politiche. Tutti, in ogni caso, si augurano che il vincitore della competizione, il prossimo premier, sia sostenuto e garantisca un governo stabile, in grado di affrontare i nodi strutturali dell’economia del Belpaese.
Si tratta di una conditio sine qua non riportare gli investimenti nel nostro paese. E a niente serve insistere sul fatto che l’euro scoraggia le iniziative, visto che l’apprezzamento della moneta unica e la corrispondente svalutazione di dollaro e yen, non sono collegate al calo delle esportazioni.