Christine Lagarde ha parlato ieri alla conferenza sull’Eurozona promossa dal ministero delle finanze francesi e, anche in accordo con quanto già espresso da Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, dice che la crisi nella zona dell’Euro non è ancora terminata e che tutti i paesi della moneta unica devono ancora lavorare sulle giuste contromisure da mettere in atto, prima tra tutte l’unione bancaria.
Lagarde sostiene anche che ciò che hanno fatto i governi coinvolti fino ad ora ha portato a grandi risultati, ma la strada da percorrere è ancora lunga
La situazione economica nella zona euro resta fragile. La forte recessione nei Paesi periferici della zona euro persiste, e ha causato effetti anche nei Paesi partner, soprattutto in materia di disoccupazione. L’area euro deve dotarsi di politiche economiche “asimmetriche” quando necessario, con i Paesi in surplus che, attraverso l’aumento dei redditi reali, possono sostenere la crescita di quelli in deficit.
L’unione bancaria è quindi una priorità, in quanto si configura come l’unico sistema per evitare che gli shock a livello nazionale diventino sistemici. Il passo successivo è quello della ricapitalizzazione delle banche profittevoli ma sotto capitalizzate, che dovrebbe anche prevedere una stessa supervisione per tutti gli istituti dell’Eurozona.
Non deve avvenire che il processo di unione bancaria sia frammentato: deve esserci chiarezza sul calendario, sulle misure, sulla coerenza del processo. Ciò è necessario per una chiarificazione del paesaggio nell’Eurozona e per spezzare il circolo perverso tra crisi del debito sovrano e crisi bancaria.