Le banche italiane reagiscono alla svalutazione dei titoli di Stato delle banche di Londra

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 Dopo la serrata che si è avuta nei giorni scorsi da parte delle banche inglesi, che hanno affermato di non voler più garantire per le operazioni di credito che riguardano le banche italiane, attraverso il ruolo che da sempre è appartenuto ad una autorità del settore finanziario, la Cassa compensazione e garanzia, gli istituti di credito italiano e il Tesoro reagiscono alla decisione e si pongono sulla difensiva.

La Borsa di Londra non garantirà più per le banche italiane

Ne nasce, così, una querelle che non ha ancora trovato soluzione ma solo dissapori internazionali e previsioni ulteriormente negative per il mercato e i flussi di credito italiani. Le banche italiane, infatti, screditate da Londra, ed in particolare dalla piattaforma di scambi Lch Clearnet che sovraintende a tutte le operazioni che riguardano il mondo dei prestiti, sono sul punto di dichiarare guerra agli istituti inglesi che fanno capo alla cosiddetta Borsa di Londra per mettere in campo contromisure adeguate alla nuova situazione.

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Ma per gli utenti e i consumatori finali, quali potrebbero essere le conseguenze reali di questi problemi del mondo finanziario internazionale? Il danno principale che in questo momento Lch sta arrecando alle banche italiane è quello di chiedere esorbitanti garanzie, in genere fornite attraverso Btp e altri titoli di Stato, per la concessione di quella liquidità di cui le banche hanno bisogno per compiere le loro operazioni quotidiane. Il rischio è quindi quello di una continua svalutazione dei titoli, già soggetta a fenomeni di spread, e di una mancanza di liquidità a breve termine, nonostante l’Italia non si trovi in una posizione di insolvenza.

 

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