I futures sono dei contratti standardizzati in modo tale che possano essere negoziati con estrema facilità in Borsa, cioè nei mercati finanziari regolamentati, motivo per cui possono essere negoziarti solo i futures creati da quella specifica borsa.
Dal momento che ogni parte del contratto che li regola è prefissata in maniera antecedente dalla borsa che li crea e non può essere in alcun modo modificata dalle parti in causa, i futures vengono detti standardizzati: gli standard interessano il taglio unitario, la scadenza contrattuale e la modalità di negoziazione.
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Acquistare dei futures significa prendere l’impegno di comprare, alla scadenza del contratto e al prezzo in precedenza pattuito, delle attività reali (grano, metallo etc) o finanziarie (valute o indici borsistici).
Principali tipologie di futures
Currency futures: è un contratto che vincola il contraente a scambiare alla scadenza una valuta per un’altra secondo il cambio fissato alla data della stipula del contratto.
Commodity futures: è un accordo per mezzo del quale il contraente si impegna con la controparte a comprare una determinata e prestabilita quantità di beni materiali o immateriali come ad esempio possono rientrare in questa categoria beni come oro, argento, rame, alluminio, grano, caffè etc al prezzo prefissato alla firma del contratto tra le due parti.
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Invece i Futures su indici azionari sono valutati con prezzi stabiliti dagli organi competenti e non sono negoziabili.
La Clearing Houses, è l’agenzia o la società che assicura il corretto e costante funzionamento secondo la norma della contrattazione nel mercato dei futures a garanzia di chi decide di acquistare o vendere dei futures. In Italia questo compito è affidato alla Cassa di Compensazione e Garanzia (CCG).