Si parla molto ultimamente della nuova tecnologia contactless per i micropagamenti, la tecnologia che permette di fare degli acquisti, per ora solo di modici importo, fino a 25 euro, senza dover inserire la carta di credito o la carta di debito nell’apposito Pos e senza la necessità di digitare il Pin o firmare la ricevuta.
Una interessante innovazione, che sicuramente potrà rendere più comodi e veloci i pagamenti che si fanno tutti i giorni per le piccole esigenze quotidiane, ma, quando si tratta di tecnologia e di soldi c’è sempre il noto dolente della sicurezza.
La tecnologia utilizzata dalle carte contactless permette, grazie alla trasmissione radio in alta frequenza delle informazioni, di non dover lasciare in mano a nessuno la carta e non correre il rischio di essere spiati mentre si digita il Pin.
Ed è proprio nella trasmissione dei dati senza contatti che si potrebbe nascondere il punto debole delle carte contactless per i micropagamenti.
A sollevare la questione è stato lo Sportello dei Diritti, che ha messo in evidenza il rischio di un accesso indiscriminato ai dati contenuti nella carta e, soprattutto, ai soldi in essa contenuti. Secondo l’associazione le carte contactless potrebbero essere vulnerabili all’attacco di malintenzionati ben equipaggiati. Basterebbe, infatti:
un palmare che è venduto su Internet e costa pochi euro, che può copiare agevolmente i dati di una carta contactless direttamente dalle tasche del titolare mentre il possessore della carta passeggia in strada.
Lo Sportello dei Diritti dà anche delle indicazioni su come difendersi da eventuali truffe a danno delle carte contactless: avvolgere le card contactless in carta stagnola o acquistare un astuccio o un portafogli rivestito con una speciale lamina protettiva.
Secondo Alice Moroni e Serena Sposato, NFC Team Coordinator e NFC&Mobile Team Technical Coordinator presso CATTID (Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza) de La Sapienza di Roma, quanto sostenuto dallo Sportello dei Diritti è praticamente impossibile: i pagamenti effettuati con le card contactless sono sicuri quanto quelli effettuati con le carte tradizionali, il problema è negli sviluppi futuri della tecnologia e delle sue applicazioni, smentendo anche la necessità della carta stagnola o delle lamine protettive:
Quale utente andrebbe in giro con una carta avvolta nella stagnola? Per essere accettata dagli utenti una nuova tecnologie deve semplificare l’interazione e non complicarla. Crediamo invece che la soluzione vada ricercata da una parte nel garantire dei livelli di sicurezza adeguati da parte di chi sviluppa le applicazioni di pagamento e dall’altra nell’educare l’utente a mantenere un livello di sicurezza accettabile sul proprio device.
Oltre tutto, rassicurano le esperte, sia per quanto riguarda la tecnologia contactless che la NFC, la tecnologia che permette di effettuare pagamenti con il cellulare, la sicurezza arriva dalla distanza ravvicinata necessaria per la connessione dei due device.
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