I banchieri centrali americani della Fed non sono ancora certi della forza della ripresa statunitense e sono intimoriti dalla possibile evoluzione della situazione europea, dove preoccupa la situazione della Grecia.
Per tali ragioni andranno molto cauti con l’innalzamento dei tassi d’interesse, che manca ormai dal 2006: cresce la fronda di chi ritiene ne possa bastare uno solo nell’arco del 2015, per poi procedere a passi lenti l’anno prossimo. Così le parole di ieri di Janet Yellen, che ha deciso di essere prudente, hanno fatto irruzione sui mercati concentrati sulla crisi ateniese: l’euro si è rafforzato fino oltre 1,4 dollari, con il bliglietto verde che ha toccato i minimi da un mese nei confronti delle principali valute. La prospettiva di tassi a zero ancora per un po’ ha schiacciato anche i rendimenti dei Treasury, mentre i richiami a possibili contagi dalla mina ellenica hanno portato una corsa a Bund tedeschi e yen, investimenti rifugio in mari finanziari agitati.
I mercati azionari europei trattano in rosso, mentre la partita ellenica approda sul tavolo dell’Eurogruppo. Viste le bordate della vigilia, da una parte e dall’altra, edulcorate dalle solite rassicurazioni sulla volontà di arrivare a un accordo, gli osservatori non si aspettano passi avanti dal summit odierno. Desta invece maggiore curiosità il viaggio del leader greco, Alexis Tsipras, al Cremlino, mentre Angela Merkel continua comunque a lavorare per un accordo, ma per un’intesa ormai tutti rimandano all’ultima spiaggia del vertice tra leader europei del 25 e 26 giugno prossimi. Piazza Affari lima le perdite al -0,3%, Francoforte perde lo 0,8% come Parigi, Londra è in flessione dello 0,2%. Atene apre in rialzo, poi arriva a perdere oltre tre punti e ritorna quindi a -0,35%.