Dopo le previsioni sull’economia italiana del prossimo biennio rilasciate nei giorni scorsi dall’Istituto di Statistica – ISTAT – e dal Governo Italiano, arrivano da Bruxelles, anche quelle della Commissione Europea. Anche questa volta, però, non c’è perfetta corrispondenza di dati tra le stime emesse dalle istituzioni del nostro Paese e quelle elaborate dall’Unione Europea.
> La crescita del PIL nel 2014 sarà dello 0,7% secondo l’Istat
Secondo Bruxelles, dunque, l’Italia nel 2014 sarà interessata in primo luogo da un peggioramento della situazione economica sul fronte del debito pubblico, che passerà al 3% per la fine del 2013 dal precedente 2,9 per cento e al 2,7 per cento dal precedente 2,5 per il 2014.
> Le previsioni dell’Istat per il 2014
Secondo la Commissione Europea, infatti, l’Italia nei prossimi anni potrebbe essere interessata da un rallentamento delle politiche correttive di bilancio, che potrebbe assestarsi su un 2,5 per cento nel 2015. Ma le preoccupazione dell’Europa non finiscono qui. In mancanza di una adeguata crescita del PIL che appare tuttora modesta, l’Italia potrebbe non essere del tutto in grado di rispettare i parametri imposti sul deficit.
Per la Commissione, quindi, l’Italia deve continuare sulla strada delle riforme intraprese e mantenere il suo deficit sotto il 3%, così come succede ora anche per la Germania. All’interno delle stime proposte per l’anno a venire, Bruxelles ha tenuto conto di quanto previsto il 15 ottobre sulla base della nuova Legge di Stabilità.
Le prospettive di crescita del nostro Paese saranno comunque moderate nei prossimi mesi a causa degli effetti del ciclo economico e le previsioni, di conseguenza, leggermente più basse anche in rapporto a quanto previsto dal Governo.