Ancora ottima la discesa dello Spread BTp-Bund, che sul fronte del reddito fisso ha registrato ieri una chiusura a quota 189, tornando ai fasti del luglio 2011.
Il rendimento del buono italiano decennale è dunque sceso al 3,57%. Dal canto suo, lo stesso differenziale tra il rendimento del Bonos spagnolo e il benchmark tedesco è calato a 177 basis point, con l’erogazione a 10 anni iberica che ha archiviato la giornata con un saggio del 3,45%.
A cosa si deve una tale discesa? In primo luogo, probabilmente, ad una ricerca di rendimento da parte degli investitori. Solitamente, lo yield maggiore lo si trova nei mercati emergenti. Gli emerging market, tuttavia, ora sono considerati troppo pericolosi. In recente un sondaggio tra i grandi money manager, realizzato da BofA Merrill Lynch, questi Stati sono considerati come il maggior rischio sistemico per i mercati.
La valutazione, fino a poco tempo fa , sarebbe sembrata un’eresia. Ma,piaccia o non piaccia, adesso è così. Ebbene, in un simile scenario il rendimento dell’Italia diventa appetibile: il rapporto rischio-rendimento è valutato interessante per chi ha eccesso di liquidità. Ecco che, allora, i buoni italiani diventano, ad esempio, oggetto di carry trade sul piccolo periodo. La differenza tra il costo del denaro in giro per il mondo e il saggio del decennale è valutata interessante.
Ieri
Per quanto concerne Piazza Affari, un focus degli investitori è stato sulla Fiat- Fca. La casa automobilistica, all’interno di un mercato europeo dell’auto in ripresa (in gennaio), ha consegnato poco più di 60.000 vetture. Un dato in discesa dell’1,8%.